libretto di Federica Iacobelli
musica di Daniele Furlati

regia di Elisabetta Lodoli
scene e costumi di Chiara Carrer
suono e luci di Roberto Passuti

LU-Luisa Cottifogli cantante
Diana Höbel attrice
e il piccolo ensemble:
Antonio Rimedio sax soprano, fisarmonica
Antonio Calzone clarinetto, clarinetto basso
Daniele Furlati pianoforte

Lena Stefensonvoce fuori campo

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Federica Iacobelli

immagine
  f/ Rolando Paolo Guerzoni
luisaCottifogli

../ asteroide Lindgren
(ognuno ha la sua stella)

Asteroide Lindgren (ognuno ha la sua stella) è un’opera da camera particolarmente adatta a un pubblico di bambini dai 6 ai 10 anni. L’opera è nata nell’ambito del progetto internazionale “La Bussola segna il Nord” e in occasione del centenario della nascita di una delle più grandi scrittrici per l’infanzia del Novecento, la svedese Astrid Lindgren. Asteroide Lindgren (ognuno ha la sua stella) è una storia originale ma è anche un omaggio all’autrice, al suo immaginario e ad alcuni dei suoi personaggi, da Rasmus a Mio, da Martina a Karlsson, da Ronja a Briciola Cuordileone, fino alla celebre monella Pippi Calzelunghe.

l'opera

Asteroide Lindgren (ognuno ha la sua stella) è una piccola opera da camera costruita sull’interazione tra il cantato dei personaggi terrestri e il parlato del personaggio Asteroide. La musica racconta con le parole. Per questo, anche le parole sono musica, così come la musica si fa narrazione. Ed è musica anche la voce off della narratrice, la donna svedese in Italia che ci accompagna in questo strano viaggio asteroidale e terrestre. Parte del libretto è costruita intorno a una serie di parole chiave appartenenti a quell’immaginario e a quel paesaggio che la letteratura di Astrid Lindgren ha inventato, originata dal desiderio di «scrivere per i bambini che si è stati». Il linguaggio dei recitativi è quello di chi guarda la terra da lontano come un asteroide, dentro un’idea di musica popolare come era popolare la narrativa lindgreniana.

trama

Alcuni asteroidi non hanno solo un numero, a indicarli, ma anche un nome: il nome di famosi scrittori per l’infanzia. Sono stati gli astronomi a chiamarli così, quando li hanno scoperti. Ma prima ancora sono stati forse gli scrittori stessi, con la loro forza immaginativa e le loro storie universali come l’infanzia, ad attrarre quegli asteroidi sulla terra o ad avvicinarsi a loro, verso il cielo.
Asteroide Tremiladuecentoquattro è stato dedicato trenta anni fa ad Astrid Lindgren. Ma oggi è caduto quaggiù, sulla terra, nel nostro teatro, ignaro del suo nome terrestre e quindi incapace di tornare al suo posto. Di quadro in quadro, e di stagione in stagione, il nostro Asteroide va in giro così in questo spazio terrestre dove incontra altri vagabondi: un orfano in cerca di compagni di viaggio, un bambino che bisbiglia dal pozzo, una bambina che gioca, un egoista infantile, una ragazza in amore, un fratello che aspetta il fratello e una monella su un albero, ovvero sette personaggi terrestri portatori di altrettante storie lindgreniane. Ognuno di loro lascia una traccia, al suo passaggio. E ognuno di loro insegna ad Asteroide un’emozione nuova, umana.
Perché se l’essere vagabondo, gettato sulla terra, è in fondo condizione di tutti, la differenza sta nel saper immaginare il proprio paesaggio oltre l’orizzonte che è davanti. Sta nel riuscire a raccontare a tutti gli altri le tappe del nostro viaggio terrestre: l’amore, l’amicizia, la solitudine, la nostalgia, il gioco, l’egoismo, la generosità, l’amore, la dipendenza, l’indipendenza, il cambiamento, la tristezza e tutte le stagioni della vita. Chi racconta, riesce a guardare da vicino, ma anche un po’ a distanza: come quando ci si arrampica sugli alberi, o come quando si guarda la terra dalla propria condizione di… asteroide! Così, arrivato alla fine del viaggio, dopo un’estate, un autunno e un inverno, Tremiladuecentoquattro ha ritrovato a poco a poco l’esperienza umana e creativa di Astrid Lindgren. E adesso, in primavera, scoperto il perché di quel nome terrestre, delle storie raccolte in questo viaggio e in quei libri che per un momento ha tra le mani, Asteroide Tremiladuecentoquattro Astrid Lindgren può tornare finalmente al suo posto. Arrampicarsi di nuovo verso il cielo. E raccontare.