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Recensione sul Giornale della Musica

Una nuova recensione per Come un albero d’inverno: è stata scritta sul Giornale della Musica da Jacopo Tomatis.

Curiosa e profonda recensione per un disco che l’autore definisce “strano, affascinante” e “difficile da catalogare – gioiosamente difficile da catalogare”. Una definizione che mi descrive a pennello, perchè come artista mi occupo principalmente del concetto che voglio esprimere attraverso la musica, dell’emozione e del messaggio che vorrei passassero attraverso le mie note. Da qui il bisogno di agire in libertà, trasversalmente a stili vocali o generi musicali, anzi: utilizzando quelli che si confanno ad ogni brano. Piccolo inconveniente da pagare fregandosene dei generi musicali: la non-commerciabilità del prodotto, perchè non incasellabile negli stili precostituiti. Eppure amo troppo questa libertà di ricerca, apparente anarchia che in realtà ha sempre un preciso filo rosso da seguire. Ogni mio progetto discografico è un “concept album” e segue il filo rosso.

Questo è il link alla recensione apparsa sul Giornale della Musica, nel quale è possibile ascoltare tutte le tracce del disco e vedere il video “Come un albero d’inverno”, girato fra la metropolitana di Milano e i magici luoghi dell’Appennino fra la valle del Sillaro e quella del Santerno.

Uno stralcio dalla recensione di Tomatis:

“Ed è – a livello di interpretazione – probabilmente interessante che tutto il disco giri ed esista intorno alla voce, altro luogo di incontro simbolico carico di significati profondi (la parola, il suono puro, il corpo che la voce inevitabilmente porta con sé). La voce della Cottifogli è, insomma, l’albero che si radica nella sua terra, nelle sue origini, e che si eleva al cielo verso nuove e misteriose direzioni. Non è tanto il virtuosismo a interessare (c’è, ovviamente: la Cottifogli sembra conoscere ogni trucchetto del funzionamento del suo apparato fonatorio) ma il controllo, la dialettica tra la voce della canzone e la voce puro strumento che non trasmette (in apparenza) senso, tra le parole che affiorano e la voce-suono.

Un disco strano, affascinante. La fotografia di una cantante unica nel suo genere, maestra della voce in ogni sua possibilità”.

Guarda il video di Andrea Bernabini.

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4 Comment

  1. Sempre Grande, Tutta la mia ammirazione per questo continuo successo. Sai veramente trasmettere Gioia e un messaggio di amore che il mondo ha bisogno, Brava Luisa.

    1. Caro Mario, grazie, l’ammirazione è reciproca: il tuo lavoro di recupero e costruzione dei giochi antichi, la tua disponibilità verso il prossimo e la tua “poesia delle piccole cose” è una testimonianza veramente importante per le nuove generazioni, ma anche per molti adulti che sembrano aver perso la fantasia. A presto Lu

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