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Le alchimie di Luisa Cottifogli

Sotto al titolo Le “alchimie” di Luisa Cottifogli in un articolo sul Corriere di Romagna del 5 luglio 2019 mi si descrive così: “Sperimentatrice dello strumento voce, che usa con una spiazzante naturalezza, permettendosi digressioni vocali, modulazioni timbriche incredibili, come solo uno strumentista a fiato potrebbe fare”.

Al concerto “Le Alchimie”di venerdì scorso 5 luglio a Fratta Terme mi sono davvero divertita, accanto ad un Gabriele Bombardini in forma, uno che ti segue mettendo sempre le note al loro posto,  sempre con la marcia giusta, per ingranare poi la sesta quando parte per i suoi assoli e le sue strade fra corde ed elettronica.

Luisa Cottifogli e Gabriele Bombardini

Il pubblico ci ha seguiti senza fiatare per quasi due ore e finalmente abbiamo realizzato che forse era ora di lasciarli andare tutti a dormire: non ci eravamo accorti del tempo trascorso fra le note!

E’ sempre un viaggio inaspettato anche per noi, capire cosa salterà fuori da una scaletta programmata quando scatta l’improvvisazione e ti butti senza rete a far capriole ed evoluzioni cercando di non perdere il sentiero che ti prefiggi. Quando hai molte cose da dire vai come un fiume in piena, senza stancarti. Questo è il nostro jazz, la nostra libertà, il nostro messaggio che esce da note e parole, l’emozione che passa dalla nostra pelle a quella di chi è lì per ascoltare. Queste le alchimie.

(Bella Ciao, Teatro di Skopje, Macedonia 2017)

Sotto un grande gazebo degli anni 30, attorniati da dodici colonne nel parco storico delle Terme di Fratta, in mezzo a sequoie, tigli e pini, è stato naturale portare i suoni che scaturiscono sempre più dalla connessione diretta con la natura. Tutta l’arte nasce come imitazione della natura, come osservazione e interpretazione della bellezza. Se l’uomo capisse questo con estrema umiltà si metterebbe in ascolto, in posizione di totale rispetto verso la terra sulla quale cammina. E l’arte sarebbe un mezzo per portare tutti gli esseri umani ad elevare la propria sensibilità verso la bellezza della casa che ci ospita e dei suoi abitanti, umani e non.

La fantasia è l’enzima che permette di trasformare ciò che si osserva e si ascolta in colore e immagini, suoni e musica. Alchimie… Non sarei capace di vivere senza questo continuo esercizio: osservare bellezza, ascoltare le emozioni che procura e trasformarle in arte.

Cichorium intybus

Anche quando vado ad annaffiare l’orto e mi perdo dentro le distese azzurre dei fiori di cicoria, respiro il profumo leggero dei campi di erba medica fiorita in varie tonalità di viola e ascolto il canto delle capinere sopra i noccioli. Mi perdo dentro il giallo dei fiori di zucchina che si aprono come orecchie sul frinire dei grilli e sul ronzio degli alati. Poi vengono le cicale e per qualche ora assolata monopolizzano il mondo tutt’intorno.

Non mi basta la vita per trasformare tutta questa bellezza!

 

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