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San Giovanni fra antiche tradizioni a Ca’ Monti, con Bardh Jakova

Per San Giovanni, venerdì 24 giugno, il festival IN MEZZO SCORRE IL FIUME prosegue a Ca’ Monti, un agriturismo posto sulle ridenti colline fra il comune di Fontanelice e quello di Casalfiumanese, a pochi chilometri da Sassoleone (in via Montemorosino 4):  ci troviamo per celebrare il magico giorno del Santo a partire dalle 17.00.

Il 20 giugno abbiamo iniziato da profumato campo di lavanda in Valsellustra, presso l’Azienda Semiselvatica, dove abbiamo ascoltato i racconti commoventi di Ginetta Fino.

 

Proseguiamo quindi la nostra avventura itinerante il 24 giugno fra le tradizioni di San Giovanni a Ca’ Monti.

Cadendo nel periodo del solstizio d’estate, i riti e le tradizioni per la Festa del Santo si sono fin dall’antichità legate alle celebrazioni pagane che omaggiavano questo periodo di transizione dell’anno, spesso legate al sole e al fuoco, ma anche all’acqua purificatrice.

Iperico: l’erba di San Giovanni

Fra i riti ricordiamo i fuochi di San Giovanni, l’acqua di San Giovanni fatta con vari tipi di fiori e piante, la raccolta della rugiada, e soprattutto il ramoscello di noce da mettere sopra la porta, l’albero di noce (sotto il quale si riunivano le “streghe”) e i suoi frutti ancora verdi, con i quali preparare il Nocino .

In questo appuntamento narriamo i riti che vengono svolti per tradizione e soprattutto impariamo l’antica arte di creare il nocino, attività che ogni anno viene svolta presso l’agriturismo Ca’ Monti e alla quale stavolta possiamo partecipare.

Poi, dopo una cena campestre a base di erbe e sapori dell’orto, ascoltiamo sull’aia la fisarmonica dell’artista albanese Bardh Jakova, che al tramonto ci accompagna in un viaggio fra le tradizioni balcaniche, nelle quali il giorno di San Giovanni ha ancora grande importanza.

Questo è il programma del 24 giugno:
Ore 17.00
I rituali e le piante di San Giovanni
Ore 17.30
Si prepara il nocino tutti insieme
Ore 19.15
La cena delle erbe sull’aia
Focaccine cotte nel forno a legna con pomodoro e basilico e con zucchine e menta
Frittata con menta o salvia
Garganelli della casa al pesto di basilico
Sorbetto limone e basilico
Ore 20.45

Concerto fra tradizioni balcaniche
con
Bardh Jakova alla fisarmonica

Bardh Jakova

Per informazioni e prenotazioni cena + concerto 

0542 97666 oppure 333 4602771

La festa della Natività di San Giovanni Battista fin dal tempo di sant’Agostino, nel IV secolo d. C., era celebrata il 24 giugno, perchè essendo la nascita di Gesù fissata al 25 dicembre, quella del santo doveva essere celebrata sei mesi prima (Giovanni era il precursore del Cristo con le parole e con la vita, l’ultimo profeta dell’antico testamento e il primo apostolo di Gesù).

Al Santo sono associati molti riti tradizionali e popolari, legati spesso alla notte che precede il giorno della festa.
Cadendo nel periodo del solstizio d’estate, i riti e le tradizioni per la Festa di San Giovanni si sono fin dall’antichità legate o hanno proprio preso spunto dalle celebrazioni pagane che omaggiavano questo periodo di transizione dell’anno, spesso legate al Sole e al fuoco.

Infatti tra le tradizioni popolari legati a questo periodo ci sono i fuochi di San Giovanni, falò accesi nei campi considerati propiziatori e purificatori, perché le lingue delle fiamme vadano a dare rinforzo al sole che, accorciandosi le giornate, inizia a perdere energia. Il fuoco è considerato purificatore e la tradizione dice che porti bene saltare sul fuoco pensando intensamente a ciò che vogliamo migliorare o modificare della nostra vita. E poi saltarne le ceneri, buttarsene un po’ tra i capelli per preservarsi da tutti i mali.

Tra le tradizioni più diffuse c’è quella di preparare l’acqua di San Giovanni, a cui si attribuiscono virtù protettrici e curative. Nel rispetto della natura, ovvero senza esagerare con la raccolta né strappare le piante alla radice, si usa raccogliere una misticanza di erbe e fiori spontanei. Si raccolgono 7 qualità diverse: i fiori di Iperico detti anche di San Giovanni o “scacciadiavoli” contro il malocchio, di Artemisia detta anche “assenzio selvatico” per la fertilità, di Lavanda e Malva, foglie di Menta, Rosmarino e Salvia, ma in genere si segue la fioritura spontanea del proprio territorio. Erbe e fiori legate al buonumore, alla prosperità e fecondità, all’allontanamento del maligno e delle negatività.
Al tramonto erbe e petali vanno adagiati in un bacile colmo d’acqua fresca, che verrà sistemato all’aperto in modo che possa ricevere il beneficio dei raggi della luna e della rugiada.
La mattina seguente si inizierà la giornata con il lavaggio del corpo o di una sua parte a scopo purificatorio con questo infuso che nella notte ha raccolto sostanze e profumi inebrianti e freschi. Al di là di credenze e riti, di storie e tradizioni, risulta una eccezionale delizia e un piacere ineffabile. Non si conserva, se avanza va regalata agli amici.

Sempre allo scopo di scacciare la cattiva sorte, si può creare un mazzetto di erbe appena colte da infilare sotto il proprio cuscino, durante la Notte di San Giovanni. Le erbe da utilizzare in genere sono l’artemisia, l’iperico (proprio detto erba di San Giovanni), la lavanda, la menta, il rosmarino e la ruta. Talvolta, in questo modo si avranno sogni premonitori.

Una tradizione semplice è quella di raccogliere una foglia di felce, ed infilarsela in tasca, per tenercela durante tutta la notte dedicata al santo. In questo modo si dovrebbe attirare la prosperità economica, si parla infatti di felce porta-denaro.

Infine, sempre legato alla natura, e alle piante, troviamo il rito di bere la rugiada, il cui scopo è quello di purificare, allontanare la cattiva sorte e favorire la fertilità.
Nella tradizione cristiana la rugiada di San Giovanni rappresenta le lacrime che Salomé versò dopo essersi pentita di aver desiderato e provocato la decapitazione del Battista. Disperata e divorata dal rimorso, Salomé iniziò a coprire la testa del Santo di lacrime di disperazione, ma improvvisa, la bocca del Battista si spalancò rilasciando un vento fortissimo che spinse Salomé e la complice madre in aria, dove restarono a vagare per l’eternità.
econdo la tradizione nella notte di San Giovanni la rugiada dà forza generatrice ed energica. Bagnarsi gli occhi con la rugiada è un gesto di purificazione che rimanda al Santo Battesimo.
Si dice che raccoglierla e poi berla allontani il malocchio e favorisca la fecondità.

Ma la notte di San Giovanni resta soprattutto collegata all’albero di noce e ai suoi frutti.
In varie regioni italiane non mancavano mai porte di case e stalle con del ramoscello di noce appeso allo stipite ed un bacile su un davanzale contenente l’acqua o rugiada di San Giovanni.
Con fronde di noce si adornavano le case traendone responsi propizi dal sussurrare delle foglie al vento e dal loro avvizzire lento o veloce. Usanza conosciuta come il “ramoscello di noce di San Giovanni”, albero che fiorisce verso la fine di giugno e porta i frutti in autunno, da porre all’ombra prima che sorga il sole e verificare già dopo il mezzogiorno le condizioni della noce, come da antiche tradizioni contadine. Se la noce appassisce prima di mezzogiorno estate molto secca, di contro se resta verde per più giorni estate piovosa. Per alcuni servivano anche a non far entrare in casa le streghe, in volo per raggiungere il luogo di ritrovo di cui parliamo più avanti.

E’ proprio durante questa notte che si devono raccogliere le noci dette appunto di San Giovanni per la preparazione del nocino, il liquore ottenuto dalla infusione delle noci ancora verdi e immature, nell’alcol. L’utilizzo del mallo di noce come ingrediente per medicinali, o liquori risale a tempi antichissimi. Le noci per fare il nocino sono sempre in numero dispari, 33 (come gli anni di Cristo) per un litro di alcol, e devono essere verdi ancora nel mallo e tenerissime così da poterle tagliare in quattro parti.

Una credenza secolare è che in questa fase solstiziale dell’anno le streghe fossero solite darsi convegno nella notte tra il 23 ed il 24 giugno attorno ad un antichissimo albero di noce. Le leggende narrano che intorno a questo grande noce si svolgessero anche le danze delle streghe: durante il sabba le streghe raccoglievano erbe per creare pozioni con le quali “incantare” gli uomini. Tra queste erbe anche le noci acerbe.

Che si veda come rito propiziatorio o no, il 23 giugno diventa così la notte delle streghe, attorno alla quale si sono sviluppate nei secoli ricorrenze, feste popolari e riti.

La notte di San Giovanni è soprattutto una notte colorata d’amore: perché il 24 giugno è considerata la data più propizia ai matrimoni.
Molti rituali sono legati alla possibilità di trovare marito, o di sapere chi sarà o come sarà ricco o povero. Come l’usanza delle tre fave, che incartate e poste sotto il cuscino daranno il mattino dopo la misura di quanto sarà ricco il marito. A mezzanotte, prendere tre fave: alla prima togliere completamente la buccia, alla seconda togliere la metà della buccia, e alla terza lasciarla intatta. Incartare le tre fave come caramelle con tre carte identiche, metterle sotto il cuscino e dormirci sopra. Il mattino pescandone una a caso, se la buccia è intera vuol dire che s’incontrerà un marito ricco, con mezza buccia benestante e senza buccia povero.

In certe zone le ragazze usano, prima di addormentarsi, pregare San Giovanni di far mostrare loro in sogno il volto del futuro compagno; altri dicono che se una ragazza a mezzanotte si guarderà allo specchio, vedrà riflesso accanto al suo volto quello di lui. Anche mettere sotto il cuscino un mazzetto di foglie di alloro serve per sognare il volto del futuro amore.

Una leggenda dice che solo a mezzanotte in punto, una pianta di felce che nasce lungo i ruscelli fiorisca: chi riuscirà a cogliere questo fiore acquisterà la fama di saggio e capacità di leggere il passato e prevedere il futuro. Oppure cogliere un ramo di felce allo scoccare della mezzanotte aiuta ad aumentare le entrate economiche.

E che dire ancora sull’aglio che si deve comprare il giorno di San Giovanni e che, appeso in casa, porta ricchezza e protegge dalle streghe? Un vecchio proverbio recita: “Chi non prende aglio a San Giovanni, è povero tutto l’anno”.

Con la festa di San Giovanni si assiste alla glorificazione dell’acqua, simbolo della fecondità e della purificazione (battesimo) e vede il Santo protettore dalle influenze malefiche, assicurando la rinascita della luce.

 

PER INFORMAZIONI SUL FESTIVAL:

351 6812880
framusicaenatura@gmail.com

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